Ancora una volta, l’associazione tuona contro le misure del Governo: il welfare è troppo debole per sostenere i lavoratori dello spettacolo.
L’associazione di promozione sociale Bauli In Piazza continua la sua battaglia per dare voce ai lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo che hanno sofferto e continuano a soffrire per gli effetti del Covid-19.
Questa volta, la critica aspra è rivolta alle decisioni del Governo enunciate ieri dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. Secondo l'associazione, le iniziative economiche contenute nel Decreto Sostegni Bis non sono adeguate ai disagi che persistono nel settore spettacolo dal vivo.
Il Direttivo Bauli In Piazza: aspettative deluse
Ecco le dichiarazioni del Direttivo dell'associazione rilasciate alla stampa:
“Il fatto che il Governo abbia inserito alcune misure sul sistema di welfare dei lavoratori dello spettacolo nel decreto Sostegni Bis, non esime il Governo stesso dal continuare a garantire un vero sostegno economico nei confronti dei lavoratori dello spettacolo ed eventi, che invece si vedono riconosciuti una ridicola una tantum da 1.600 euro. Ridicola perché per l'ennesima volta rende palese che i Governi che si sono succeduti e anche le stesse strutture burocratiche del MIC e del Ministero del Lavoro non hanno la minima idea di quello che è il sistema di organizzazione del lavoro nel settore spettacolo ed eventi.
L'incerta ripartenza concessa con il decreto riaperture è forse sufficiente a garantire un ritorno al lavoro del 10% dei lavoratori del comparto, che per il restante 90% rimarrà fermo almeno fino a fine anno, come rende palese al grande pubblico la programmazione dei tour musicali per l'estate del 2022, per non parlare delle fiere e dei congressi. Le difficoltà che si sono comprese per altri settori, prolungando i sostegni e gli ammortizzatori sociali in alcuni casi fino a settembre in altri fino a fine anno, sono completamente assenti per il settore spettacoli ed eventi, nonostante numerose associazioni e rappresentanti di categorie abbiano più volte sottolineato e spiegato in forma oltremodo chiara la situazione al MIC, al Ministero del Lavoro e a numerosi parlamentari.
Il governo ha acceso la miccia di una bomba sociale che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori e se ne dovrà assumere tutte le responsabilità. I riferimenti al welfare nel settore spettacolo inseriti nel decreto non soddisfano pienamente le aspettative e richiedono un’analisi critica che porti a risultati più incisivi e risolutivi delle problematiche del settore da inserire nella riforma che tutti ci aspettiamo sia seria e completa.”